di LUCIANO PIGNATARO
Dai Bronzi di Riace agli Sbronzi di Riace. I primi ebbri di acqua di mare, i secondi (cioè noi) dei magnifici sette vini dai tipici vitigni calabresi che il nostro ha recensito qui.

Croce e delizia degli appassionati, la Calabria non finisce di riservare belle sorprese. Questo avviene perché molte aziende stanno lavorando senza cercare inutile colore con il Gaglioppo e superflui sentori di vaniglia nel Magliocco. Al contrario, per entrambi questi vitigni storici, una pattuglia nutrita di produttori è impegnata a cercare un filo logico al tempo stesso ancestrale e moderno che regala buone soddisfazioni agli appassionati. Siamo stati a Cosenza nella sede della nuova enoteca provinciale in occasione di Aspettando Radici del Sud e abbiamo scelto questi assaggi.
Arcano 2008 Cirò riserva, Senatore
Questa cantina giovane ci regala un rosso antico capace di riportarci ai nostri primi assaggi di sempre: ottima acidità , freschezza, buon corpo. Sin dal colore si vede che non c’è stata alcuna forzatura. Di buona prospettiva di invecchiamento.
Cirò 2008 ‘A Vita
Anno dopo anno le bottiglie di Francesco De Franco, impostate su una viticoltura consapevole ed ecocompatibile, ci regalano emozioni sempre più belle. Il 2008, partito difficile, si dimostra grandissima annata di tutto rispetto, assolutamente giovane e fresca,
Aris 2011 Sergio Arcuri
Stesso discorso per la nuova versione dell’Aris, gaglioppo in purezza, agile e scattante, lavorato con uve da buona agricoltura in vasche di cemento e poi con l’affinamento in bottiglia. Una beva fresca, appagante dissetante.
Ciro 2013, Calabretta
Una nuova azienda che ha ben impostato la sua prima uscita. Lo si intuisce dal colore non concentrato, ma la conferma viene dalla bocca, bell’ingresso sapido come tutti i vini precedenti, lungo e appagante.
Libici Magliocco Canino 2007, Casa Comerci
Bella interpretazione di questa uva che sta segnando la viticoltura soprattutto in provincia di Cosenza ma che come dimostra questa azienda Nicotera, si sta allungando verso sud tra i viticoltori dell’Appennino Calabro. Questa interpretazione ci è piaciuta molto per la sua freschezza e si vede la mano della consulenza di Francesco De Franco. Il magliocco si esprime alla grande, di beva facile e immediata ma non banale. Ma soprattutto freschissimo a distanza di sette anni.
Magliocco 2013, Saracena
Nuova piccola azienda con una buona promessa in quel di Saracena, famosa soprattutto per il suo Moscato. Il vino è ancora alla ricerca di un suo equilibrio ma dovrebbe entrare in commercio tra qualche mese. Grande freschezza, frutta in primo piano, lunghezza e pulizia sono le caratteristiche di un bicchiere ricco ed entusiasmante.
Il Marinetto 2012 di Sergio Arcuri
Chiudiamo con questo rosato che ci ha entusiasmato sin dalla sua prima uscita. Niente lampone ma soprattutto tanta mineralità, lunghezza, capacità di stare al passo con i tempi. Un bicchiere che anticipa l’estate perché proprio adesso è in perfetto equilibrio.

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