Se volessimo far restare il rinnovo in ambito federale, sarebbe cosa opportuna. Ma abbiamo un’occasione unica per resettare la geografia del sindacalismo giornalistico. Mentre un congresso ridarebbe alla Federazione la legittimazione perduta.
Dopo la baruffa dell’altroieri in cui (qui), attraverso la sconfessione della Romana alla linea per il rinnovo del contratto tracciata dal segretario nazionale Siddi, si sono di fatto sfiduciati i vertici del sedicente sindacato dei giornalisti, da più parti si leva la richiesta, con relativa raccolta di firme (qui), di una convocazione anticipata del congresso federale.
Congresso al quale affidare la discussione e la determinazione finale dei paletti contrattuali da (ri)sottoporre alla Fieg.
Molti colleghi, giustamente furibondi per una calata di brache sindacali che oltretutto si tenta di spacciare come una rassicurante conquista (e sull’altare della quale si è sacrificata, tra le più imbarazzanti camarille, una questione di principio fondamentale, anche se non di sostanza, come l’equo compenso), sono orientati a sottoscrivere la petizione.
E d’istinto mi verrebbe di seguirli.
Ma non lo farò.
Per molte ragioni concentriche:
1) non sono socio Fnsi
2) non riconosco all’Fnsi la leggittimazione a rappresentarmi
3) non riconosco all’Fnsi la legittimità di rappresentare la categoria, visto che la Federazione raccoglie meno del 50% degli iscritti all’Albo e nemmeno il 7% degli autonomi, che oggi sono gli unici davvero bisognosi di un contratto serio e di una tutela sindacale finora negata
4) soprattutto, non voglio che con la solita, tristissima, tentacolare liturgia congressuale si riporti al centro dei giochi un soggetto, sempre l’Fnsi, che i fatti hanno finalmente giubilato da un ruolo abusivamente egemone, derivante da decenni di miopia, di triangolazioni politiche, di collusioni, di fiancheggiamenti, di inadeguatezza e di sfrontata arroganza.
I tanti amici sindacalisti mi perdonino la franchezza: nulla di personale.
Qualcuno dice: sì, ma poi i contratti li firma l’Fnsi.
Vero: l’unico modo però affinchè l’Fnsi non sia più la sola a firmare i contratti è impedire che firmi questo; o che, firmandolo, vada incontro a una tale sollevazione da ritrovarsi sostanzialmente delegittimata (il che è esattamente ciò che sta accadendo).
Quindi dico: chi chiede il congresso anticipato continua a riconoscere, se non a riconoscersi ne, l’Fnsi.
Io no.
Quindi non firmo alcuna petizione e lascio il carrozzone al suo destino.
Tanto il nostro, nel senso di noi giornalisti come categoria, è già segnato.