Lo ammetto: cado dal pero.
Con imperdonabile ritardo mi sono accorto non solo di quello che tutti già sanno, cioè che FB è un bar sport come tanti altri, ma universale, bensì che anche i bar sport hanno un secondo e a volte un terzo piano.
Si chiamano “gruppi”, ove la sedicenza è organizzata e spesso fa massa, anzi fa branco.
Del tipo: faccio l’idraulico ma mi diletto di cardiochirurgia, allora decido che sono quasi un cardiochirurgo e fondo il gruppo “cardiochirurghi italiani on line”, dispensando amenità sanitarie e dando ragione da solo alle mie scempiaggini, sempre supportato dai miei consolanti sodali che a mia volta supporto.
Il tutto sarebbe anche divertente se non ci fosse chi prende la cosa sul serio: sia da parte dei sedicenti cardiochirurghi (storici, giornalisti, scienziati, ufologi, biologi marini, archeologhi, esperti di vario tipo etc) che dei frequentatori esterni dei gruppi medesimi, che alla sapienza di essi si abbeverano.
La cosa diventa però più grave quando, anzichè di un nome solo altisonante, i sedicenti si ammantano di qualifiche che ex lege non potrebbero usare, perchè questo delinea veri e propri illeciti: è accettabile che si proclamino ingegneri quelli che lavorano in banca e al massimo costruiscono castelli di sabbia sulla spiaggia? O si autodefiniscano farmacisti quelli che giocano al piccolo chimico, se poi creano gruppi che, grazie alla credulità popolare, acquisiscono una pur incomprensibile autorevolezza?
Ebbene sì, ho preso coscienza di quest’assurdità solo oggi e me ne rammarico.
Sì, tempo addietro il dubbio mi era già venuto e avevo creato ad hoc il gruppo dileggiatorio “astrofisici metafisici”), ma oggi la gravità del quadro mi appare del tutto chiara.
Help!