Lo dico chiaro e tondo: sto nettamente dalla parte dell’ex allenatore della Fiorentina. Perchè è meglio un cinquantenne che, offeso, perde la testa del coro conformista e belante dei moralisti catodici.
Delio Rossi ha fatto benissimo a ceffonare pubblicamente Ljajc.
Meglio ancora che se lo avesse fatto negli spogliatoi o in allenamento.
Ha fatto benissimo prima di tutto perché egli stesso era stato, altrettanto pubblicamente – anzi, pure sotto gli occhi indagatori della tv – insultato oltre il lecito e oltre il tollerabile.
Poi perché è inammissibile che un ventenne strafottente possa permettersi di comportarsi così al cospetto di chi non solo è più vecchio di trent’anni, ma gli è anche formalmente superiore sotto il profilo gerarchico.
E ancora perché nello sport, più che altrove, la funzione educativa del rispetto della disciplina, con le sanzioni che ne conseguono per chi la infrange, è una componente essenziale.
Delio Rossi ha fatto ciò che qualunque buon padre di famiglia dovrebbe fare con un figlio maleducato, indisciplinato, irrispettoso: due sani scappellotti.
Con la differenza che questa presunta promessa del calcio non era nemmeno un figlio, ma un sottoposto, tendenzialmente miliardario, viziato e pure indolente, visti i risultati sul campo. Uno che è pagato non per giocare, ma per far parte della squadra. Dove poi comanda l’allenatore, come tutti sanno e come è scritto sul suo contratto.
Sia chiaro: se non succedeva nulla, o se tutto si fosse risolto in un battibecco, forse sarebbe stato meglio.
Ma il fatto che sia accaduto la dovrebbe dire lunga.
E ciò che è veramente esecrabile non è lo scontro fisico tra i due – poco elegante, forse anche poco professionale, ma pazienza – bensì l’immediato, melenso processo mediatico subito allestito, nonché l’insopportabile coro conformista e perbenista di condanna, le tremule indignazioni dei mezzibusti, i frementi crucifige dei moralisti che ne sono seguiti.
Credo che non ci sia nessuno che, in cuor suo, non pensi e non sappia che in questa marginale (non troppo però, considerata l’altissima visibilità) vicenda, Delio Rossi ha sostanzialmente ragione.
Se poi le regole formali della convivenza ipocrita dicono il contrario, ne terremo conto. Ma non cambieremo idea.