Tremate. Anzi: tremiamo. Potrebbe essere il giorno fatale. Con l’ultimo atto della farsa dell’equo compenso e la tragedia vera dell’accordo Fnsi-Fieg sul nuovo contratto. Eppure non tutti i mali potrebbero venire per nuocere.

Soundtrack: “The night they drove Old Dixie down“, The Band.

La rete, pur con tutti i suoi inutili allarmismi e sentito dire, già ribolle da stanotte. Email traccianti solcano l’etere. Ansia parossistica.
Su FB una collega rilancia: “ULTIM’ORA. LA GIUNTA DELLA FNSI VOTA PER L’IPOTESI DI RINNOVO. UN SOLO VOTO CONTRARIO (FABIO MORABITO). CONFERMATO IL DISASTRO ANNUNCIATO. FORSE GIA’ QUESTA NOTTE L’ACCORDO FINALE CON LA FIEG”. Un altro si accoda: “COLLEGHE E COLLEGHI, FRANCO SIDDI E LA SUA GIUNTA SI APPRESTANO A FIRMARE CON LA FIEG IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI CATEGORIA. SE CIO’ ACCADESSE SAREBBE LA DISFATTA PER L’INTERA CATEGORIA”.
Apro la posta e leggo una nota che distrugge analiticamente, dopo averla triturata, la bozza di contratto. E dice: “Stanno facendo un regalo agli editori: una sanatoria indecente che butta fumo negli occhi (si parla di occupazione, ma precaria e sotto sotto sotto pagata, estinguendo la possibilità di fare causa oggi a chi ne ha diritto); mentre vogliono colpire i cococo con compensi vomitevoli togliendo loro la possibilità di fare causa (leggere attentamente art 5 accordo lavoro autonomo)”.
Nella ormai palpabile rassegnazione che alla fine le cose vadano come Fnsi e Fieg volevano, da giorni circolano le registrazioni audio delle sedute della commissione equo compenso come “pro memoria” di chi ha detto cosa e l’invito “SE AVETE IL CORAGGIO L’ULTIMA RIUNIONE FATELA IN STREAMING“.
Ora sono le 9 di mattina e di preciso non so se nella notte sia davvero successo qualcosa.
Ma lo dico apertamente: spero con tutto il cuore che sia successo, che le firme siano state apposte, che a fine mattinata l’equo compenso sia stato definitivamente affossato.
Così non ci saranno più scuse, alibi, distinguo, prudenze, cautele vere o strumentali, temporeggiamenti tattici, giochi di potere e di carriera, strategie di retroguardia: sarà la Caporetto del sindacato e così nessuno potrà più sottrarsi alla necessità impellente e rigorosa di mandare a  quel paese l’FNSI.
Dalle ceneri di una parodia di sindacato facciamo finalmente nascere un sindacato serio.