Da una parte l’infotainment scambiata per informazione, dall’altra gli uffici stampa che impartiscono ai giornalisti ordini secchi su cosa fare, come, quando. Fermate le rotative, voglio scendere…

La storia infinita e spesso divertente dei rapporti burrascosi tra giornalisti e uffici stampa o sedicenti tali (perchè di questo si tratta, nel titolo ho messo pr ma solo per ragioni di spazio) si arricchisce di un nuovo capitolo.
Un capitolo lapidario, nel senso proprio della parola.
Me lo segnala un collega.
Gli arriva il comunicato stampa (peraltro di nessun interesse, visto che è di argomento del tutto estraneo al settore di attività del mio amico, a testimonianza che le decine di migliaia di contatti vantati dall’agenzia mittente si traducono alla fine in inoltri seriali a caso, prossimi allo spamming) con il seguente testo accompagnatorio: “Prego pubblicare e/o riprendere. Grazie“. Firmato xy.
Fine delle trasmissioni.
Niente ciao, nè cordiali saluti, o un sobrio a disposizione per chiarimenti.
Nemmeno una parola di cortesia o di commiato: solo l’ordine secco, sbrigativo, gerarchico di chi non ammette repliche (o non sa cosa sta facendo). Con l’aggiunta di quel grazie così sgraziato.
Il nome del referente? Ma figuriamoci…
Ora, io capisco che l’educazione non sia di moda e le buone maniere nemmeno, che la professionalità basti sbandierarla anzichè praticarla e dimostrarla coi fatti, che l’effetto-inserzionista ha spesso capovolto le gerarchie tra giornalisti e uffici stampa, rendendo i secondi soverchianti sui primi.
Ma agli ordini apodittici impartiti via email ancora non ci ero arrivato.
A meno che non si tratti di un nuovo filone affine a quella famosa trattoria romana, il cui successo dipendeva proprio dal fatto che ricevevano gli avventori a parolacce: “…a’ stronzo, mettete a sede te e la maiala de tu’ moje“.
Del resto, i giornalisti hanno dato spesso prova di essere masochisti e, forse, essere trattati a pesci in faccia a qualcuno piace.
Io comunque, per non saper nè leggere e nè scrivere, ho messo l’agenzia tirannica in black list