Vorrei mandare un caloroso, grato saluto all’autista del bus S54 partito attorno alle 13 da piazza Indipendenza in Siena.
Autista il quale, giustamente offeso perché, facendolo precedere da un indecente “mi scusi” che tradiva la mia educazione, avevo ardito a chiedere un’informazione sulla destinazione del mezzo, ha ritenuto opportuno mandarmi platealmente a quel paese.
Leggevo che nell’autunno/inverno del 1897 il comune di Siena serviva fino a duemila zuppe calde al giorno agli indigenti.
Spero che il servizio venga ripristinato quest’anno e che quel signore rimanga a vita l’unico commensale, salvo ricevere quando porge la mendica scodella il trattamento che ha riservato a me.