Sarà un post politicamente scorrettissimo che mi costerà qualche “amicizia”, ma pazienza.
Il punto è il seguente: tutti invitano a donare pro terremotati somme che però non vanno direttamente ai terremotati, ma a enti benefici o a agenzie governative.
Siccome però – come in teoria è anche giusto – è lo stato a gestire i soccorsi e a coordinare pure l’attività di volontari e associazioni, va a finire che è lo stato medesimo a beneficiare, indirettamente, dei fondi che la gente dona per il terremoto.
E questo non mi piace per niente.
Quello stesso stato che ogni giorno ci rapina con tasse e balzelli di cui fa un uso pessimo ma poi, quando c’è bisogno davvero, chiede nuovamente a noi, con la scusa dei “soccorsi”, di frugarci in tasca e di dare ai terremotati, mentre in realtà, così facendo, finanziamo lo stato.
Chiariamo: dare un aiuto materiale e diretto ai terremotati è una cosa nobilissima. Bello che il cittadino aiuti direttamente un altro cittadino. In ogni modo: con soldi, mobili, medicinali, beni di necessità. Ma direttamente, appunto, con consegna da persona a persona. Questa è la solidarietà reale. L’aiuto vero.
Il fatto invece che lo stato chieda a me i soldi per comprare i prefabbricati che spetterebbe a lui stato procurarsi e procurare e che poi sia lui stesso a darli, al netto di sprechi e ruberie probabilmente pure elevati, ai bisognosi, fa parecchio girare le scatole.
Spero di essermi spiegato.