Sta per aprirsi la terza edizione della kermesse organizzata in Versilia dai colleghi della testata on line “www.acquabuona.it” (vedi il programa sul sito). Oltre 100 aziende presenti, centinaia di vini in degustazione, cena con i produttori ma soprattutto un’eccellente location e tanto relax a un mese dai gorghi del Vinitaly. L’ennesima dimostrazione che, nella manifestazioni vinicole, “piccolo è bello”?

Ancora estasiato dai vapori della “pax vinicola” respirati la settimana scorsa al Vinisud di Montpellier, attendo con una certa impazienza la terza edizione di “Terre di Toscana”, manifestazione che apre i battenti domenica all’Una Hotel di Lido di Camaiore (LU).
Il motivo è presto detto: cento aziende espositrici (quasi il doppio dell’esordio), quindi un parterre importante ma ancora “umano”, ottimamente rappresentato da quasi tutte le denominazioni e da alcune delle più stimate case vinicole regionali (alcune delle quali assenti alle recenti “anteprime”), una doppia seduta di degustazione libera (domenica pomeriggio e tutto lunedì), inframmezzata da una parentesi dedicata alle vecchie annate scelte dai produttori medesimi e da una bella cena in loro compagnia. L’ideale, insomma, per assaggiare, comparare, chiacchierare e conoscere senza pressioni, file, code, ansie varie e con il giusto accompagnamento di eccellenze gastronomiche qua e là distribuite.
Potrà sembrare poco, ma chi bazzica le cose vinicole sa già che è molto.
Aggiungo che la forza dell’iniziativa sta proprio nella sua apparentemente scarsa originalità: un ambito geografico limitato alla Toscana (per evitare così di dover propagandare “escursioni” fuori zona rappresentate spesso da aziende singole e sparute), un ambiente moderno, funzionale, confortevole, con quel tocco di lusso & design che non guasta, ma soprattutto mette a proprio agio, un ventaglio di partecipanti che avvicina grandi nomi e piccole aziende, il “mare d’inverno” che è garanzia di aria buona e di nessuna lotta per un parcheggio. E infine un’atmosfera generale, oltre che rilassante, amichevole e a tratti perfino euforica, che concede spazio all’approfondimento e al cazzeggio, alla degustazione professionale e alla semplice curiosità.
Merito di un’organizzazione attenta, capace di mettere insieme l’entusiasmo dell’appassionato e la cura nei particolari del professionista.
Sono ottimista? Queste almeno sono le premesse: vedremo a posteriori se le aspettative saranno state superate, mantenute o tradite.
Nel frattempo, ci vediamo a Lido.