Premessa indispensabile: vivo in un posto senza acquedotto né nettezza urbana, sebbene su (ma proprio su, nel senso di metri zero) una strada comunale famosa e battutissima, a 5 km dal capoluogo e nel cuore della cd “Toscana felix”, quindi sul tema dell’acqua sono abbastanza sensibile. Diciamo anzi molto suscettibile.
Ore 9.10: drinnn, squilla il cellulare, numero di Roma.
Io (già irritato perché ho percepito il classico brusio da call center): pronto?
Lei: famiglia Tesi?
Io (secco): lei ha chiamato un cellulare,non una famiglia. Chi cerca?
Lei:…ehm…il signor Tesi?
Io: dipende, cosa vuole?
Lei: la chiamo conto di xy, produciamo depuratori per l’acqua.
Io (secco): non abbiamo l’acquedotto…
Lei (scema): ma i nostri depuratori depurano anche l’acqua minerale (!).
Io (serio): quindi anche quella che sgorga da sorgenti o dal terreno?
Lei: (esitante): mah…non saprei.
Io (incalzante): …e pure quella piovana o reflua?
Lei (smarrita): non lo so, dovrei chiedere…
Io (deciso): … e i liquami o le acque di vegetazione?
Lei: cosa?!?
Io (tranquillo): sono le uniche acque di cui dispongo.
Lei (dopo lungo silenzio e gutture): click!