Tranquilli, non è un errore di battitura.
La dittona si pubblicizza perfino sui bus, magnificando la bontà dei propri servizi.
Annoti il numero e chiami.
Ti risponde una tizia dall’inatteso eloquio nordico che, prima ancora di sapere chi sei e cosa vuoi, in tono sbrigativo-annoiato avvisa che loro sono già pieni di lavoro e che fino a settembre non riusciranno ad evadere alcun ordine.
Andiamo bene…
Conto fino a cinquecento e, dopo profondi respiri iperventilatorii, spiego in sintesi le mie esigenze (esigenze di un valore economico abbastanza importante, specifichiamolo).
La tizia mi liquida dicendomi di mandare un’email. Mah…
Lo faccio, circostanziando ben bene.
Era il 31/5.
Dopo due settimane, tutto tace.
Per evitare alterchi, anziché ritelefonare, riscrivo, facendo riferimento a colloqui e email intercorsi etc.
Intanto le mie esigenze languono.
Passano le altre tre settimane. Silenzio.
Ririscrivo.
Passa una settimana e il silenzio perdura.
Nel frattempo ho trovato un altro fornitore.
Ma l’attesa è stata utilissima.
Mi è servita a cassare per sempre quell’azienda dai miei possibili interlocutori e a dare preziosi consigli agli amici sulle ditte a cui non rivolgersi mai.
Sarò lieto di informare anche qualsiasi estraneo che mi chieda in privato.
Per la cronaca, qui dico solo che la dittona è in provincia di Siena e che si occupa di serramenti e coperture.
Cave canem…