Con crescente fastidio assisto allo spettacolo dei miei colleghi che, contro ogni regola deontologica, anziché fare cronaca si espongono con opinioni personali sul momento politico, ascrivendosi alle diverse fazioni e tradendo così un orientamento di parte a mio parere quantomai disdicevole in chi fa informazione.
Si vede quindi di tutto, compresi quelli che, pur di dar contro ai nemici di oggi, nemmeno si vergognano a incensare quelli di ieri.
Su queste macerie, lo squallore della politica va a nozze.
Con una differenza, però: che lo sbriciolamento della credibilità di un’opposizione che non c’è fa da mastice alle inevitabili crepe della maggioranza, la quale perciò riesce a tenersi insieme proprio grazie alla nullità degli avversari.
È una deriva che la stampa dovrebbe ben denunciare, stigmatizzare, spiegare, analizzare.
Invece, nisba: da reporter ci si fa supporter e tutti contenti di ostentare il proprio distintivo.
Mah…
