Quelli giornalistici sono un prodotto di valore e di uso professionale che non possono essere pubblicati in cambio di nulla.

 

Scrivo qui la risposta che ho dato giorni fa a un collega che, a tavola, mi chiedeva perchè non scrivessi in un articolo qui su AF alcune mie osservazioni, a suo giudizio interessanti, circa l’equivoco concetto della “sostenibilità“.

Se non lo faccio, è per varie ragioni.

La prima è che non ne ho tempo.

La seconda è che non ne ho voglia (e forse per questo non trovo il tempo).

La terza è che non sono così certo di avere argomenti così pregnanti.

La quarta, ma di gran lunga principale, è che per me scrivere è un lavoro. Un mestiere. Mi sono sempre guadagnato da vivere facendo il giornalista. E pertanto chiedendo un compenso professionale per ciò che mi viene commissionato.

Oggi i media, social e non, offrono a chiunque uno spazio enorme e gratuito per esprimersi. Non so se ciò sia un bene, ma non è questo il punto. Il punto è che gli articoli giornalistici non sono sfoghi personali, o espressioni di grafomania più o meno ben svolti, e nemmeno forme camuffate di esibizionismo.

Un articolo giornalistico è il frutto di un metodo e di un lavoro. E’ quello cioè che di norma si definisce un contenuto, ossia qualcosa che ha sostanza e valore, anche economici, dettati da esperienza, applicazione, rapporti, conoscenze, intuizioni, riflessioni, capacità.

Ecco: mi sono stufato di pubblicare, qui come altrove, contenuti che senza il mio consenso chiunque poi può prendere, usare, leggere gratis, magari facendone tesoro per produrre a sua volta qualcosa di remunerato. A me il fruttivendolo non regala la frutta necessaria per alimentarmi. E perchè dovrebbe, del resto? Soprattutto non lo fa sistematicamente. E quindi, tantomeno, io potrei pensare di passare dal suo bancone, prendere al volo un chilo di mele e andarmene senza pagare, come se la merce fosse gratis.

Allo stesso modo sono stanco del fatto che, approfittando del mio colpevole (ma assai ben condiviso, a guardarsi intorno) istinto di giornalista di “dare” le notizie, AF venga utilizzato come fonte di idee e di spunti da parte di chi dovrebbe pagarmi per scriverle.

Ciò che si legge qui è il frutto della semplice volontà di farlo leggere, non obbligo, nemmeno morale, di pubblicarlo.

Tutto qui.