Scopro in ritardo che è mancato Chuck E. Weiss, uno dei (semi)protagonisti della scena losangelena degli anni ’80 e ’90, ma autore di ottimi dischi fino allo scorso decennio. Accidenti…
Soundtrack: “Extremely cool

 

Si chiamava Weiss come Janet, la sexycoprotagonista del Rocky Horror Picture Show, ma la sua musa è stata un’altra biondina, Richie Lee Jones, che proprio a lui dedicò all’esordio una canzone divenuta celeberrima: “Chuck E. is in love“.

Le bioagiografie dicono che all’epoca vivesse al Tropicana Hotel di L.A. con la Jones e Tom Waits. Dicono che avesse paura di volare e che per questo si sia mosso poco o punto dalla California.

Boh. Ha fatto gran bei dischi, però, anche quando i riflettori si sono spenti.

A me piaceva molto quel suo stile squinternato e quella musica assai poco autocompiaciuta e per niente compiacente.

Scopro solo ora che è morto il 20 luglio scorso.

Porca miseria, avevo giurato “no more music obituaries” ma ogni tanto qualche sfogo ci vuole.