C’erano una volta i giornalisti ed erano convinti, sollevando così una truce invidia popolare, che certi spazi e privilegi, veri o presunti, fossero riservati solo a loro. Vennero poi i comunicatori-giornalisti, che piano piano si presero gli spazi e i privilegi (sempre presunti) a svantaggio dei colleghi. Poi però nacquero i blogger, i quali senza fiatare davano tutto in cambio di nulla, e quindi toccò a loro il facile compito di scacciare gli odiati giornalisti e i pr da certe posizioni, soppiantandoli. L’illusione del trionfo, però, durò poco: arrivarono infatti in loro vece le scosciatissime influencer, i forsennati instagramer e via social cantando: a costoro bastava una fotina in posa o una frasetta scopiazzata in giro per spodestare i blogger e il loro comunque faticoso ingobbirsi sulla tastiera. E così si arriva ad oggi.
La cosa buffa della storia è che tutti i suoi protagonisti ridono degli altri, senza rendersi conto di essere cani che abbiaiano chiusi in un canile.