Colpo di scena al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti: nonostante il fuoco di sbarramento, passa il documento che sancisce l’obbligo di solidarietà tra colleghi, il rispetto della congruità dei compensi e sanzioni disciplinari a carico di chi la viola. Entra in vigore il 1/1/2012. Ecse tutto andrà per il suo verso…

Tre astenuti. Gli altri tutti a favore. Da non credere.
Inutile nasconderlo, i dubbi e i patemi sull’approvazione definitiva (ma non dovrebbe chiamarsi ratifica?) della “Carta di Firenze – Della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico”, approvata in prima istanza nel capoluogo toscano l’8 ottobre scorso da un’assemblea di free lance, precari, non contrattualizzati, c’erano.
C’erano per via di una certa ostilità preconcetta da parte di un consiglio non verdissimo e delle forze trasversali presenti nel conclave ordinistico. E invece…
Bene, anzi benissimo.
E lasciamo perdere, almeno per il momento, certe dietrologie che già affiorano dal verminaio dei poteri forti.
Il contenuto della carta, se verrà applicato, è infatti abbastanza rivoluzionario: essa infatti obbliga l’OdG a vigilare sull’equità delle retribuzioni offerte dalle testate ai suoi iscritti, sul rispetto degli obblighi contrattuali, inclusi l’agevolazione dei percorsi di stabilizzazione; obbliga alla collaborazione e alla solidarietà con i colleghi le gerarchie delle redazioni e soprattutto i direttori, con particolare riguardo alla congruità dei compensi; obbliga di contro i giornalisti a non accettare compensi incongrui o simbolici; prevede la costituzione di un “Osservatorio permanente sulle condizioni professionali dei giornalisti”, con lo scopo di vigilare sull’applicazione della Carta; stabilisce, peri contravventori, l’avvio di procedimenti disciplinari.
Tutto risolto?
Non esageriamo. No davvero. Da fare resta parecchio, a cominciare dalla garanzia sull’effettività dei controlli e dei procedimenti, passando attraverso le prevedibili diffidenze degli ordini regionali e il controverso, quanto un po’ ipocrita rapporto tra Ordine e Sindacato.
Comunque, vedremo.
In particolare, da questo blog controlleremo e riferiremo.
Per il testo integrale della “Carta di Firenze” cliccate qui.