Detto fuori dal latinorum: non è affatto vero che non m’importa se i lettori preferiscono questo blog con il nero sullo sfondo bianco o viceversa. Mi importa eccome. E importa anche a voi, a giudicare dal numero di “pareri” ricevuti (oltre 150). Avevo promesso i risultati e un commento “ragionato”. Eccolo. Con un'”ideina“…
Il dilemma si era posto fin dall’inizio: dare a Alta Fedeltà la veste chiara, pulita, semplice, lineare, riposante (ma, diciamolo, banale e risaputa) del testo nero sul classico sfondo bianco oppure scegliere la soluzione più difficile, tormentata, faticosa, torbida del testo bianco sullo sfondo nero?
Personalmente non avevo dubbi: preferivo di gran lunga la seconda soluzione, che mi dava una sensazione di maggiore profondità.
Qualche incertezza mi è venuta dopo, al cospetto dei tanti apprezzamenti che, però, mi rimproveravano una grafica impegnativa, gli occhi che si affaticavano a tal punto – ha detto qualcuno – che a volte non si riusciva neppure a leggere i post fino in fondo.
Mi pareva strano, ma l’ho tenuto in alta considerazione.
Del resto, i fans del black non demordevano: più elegante, più intrigante, più coerente alla mia personalità.
Un ping pong lacerante, insomma.
Allora, sventuratamente, alcune settimane fa decisi di lanciare un sondaggio tra voi lettori: questo blog di che colore lo volete? Pensavo che sarebbero arrivate una decina di risposte, tutte orientate in modo chiaro quanto basta da farmi un’idea delle vostre aspettative.
Mi sbagliavo: ad oggi i commenti ricevuti sono 152. E la cosa imbarazzante è che sono praticamente in equilibrio: il 52% preferisce il bianco, il 48% non abbandonerebbe mai il nero.
Dei 79 favorevoli al bianco, le motivazioni sono:
– 31 perchè si legge meglio e affatica meno
– 18 perchè è più bello
– 13 perchè non gli piace il nero
– 17 non spiegano perchè
Dei 73 favorevoli al nero, le motivazioni sono:
– 39 perchè è più bello ed elegante
– 15 perchè rispecchia meglio il mio stile e la mia personalità
– 14 perchè il bianco è ovvio e banale
– 4 non spiegano il perchè.
E allora ho avuto una perfida pensata, non prima però di aver consultato il diabolico Carlo Politi (per scoprire chi è visitate il suo sito qui ): mi sono fatto creare un comando con il quale, mediante un semplice click, posso cambiare il colore dall’uno all’altro e viceversa, anche da lontano, secondo l’umore, il periodo, la bizza, le più cervellotiche esigenze.
Sembra funzionare. La gente ama i cambiamenti e cerca di interpretarne i motivi. Io ho cessato di avere patemi. E ho un blog double face adatto a ogni circostanza.
Grazie mille a tutti per il prezioso contributo, dunque! E grazie a Catullo che mi ha ispirato il titolo.
Stefano.