Che sarebbe stata dura lo sapevo. E infatti stavolta nemmeno i miei cassetti di accumulatore seriale di oggetti hanno saputi restituirmi un’agenda del passato, ma intonsa, i cui giorni coincidessero alla perfezione con quelli dell’appena iniziato 2020 e che, quindi, fosse utilizzabile pure quest’anno.
Dopo lunghe ricerche ho appurato infatti che l’ultimo millesimo col calendario coincidente col 2020 fu il 1992: improbabile assai che uno oggi abbia ancora un’agenda in bianco di allora. Sempre al netto della Pasqua, poi, perchè nel ’92 cadde 19 aprile e quest’anno sarà il 12. In proposito, per raffreddare subito i bollori degli accumulatori ancora più ottimisti di me, vi dirò che ho appurato che dal 1950 in poi non c’è stato nessun anno con calendario e Pasqua corrispondenti a quest’anno, perciò ci vorrebbe un miracolo per trovare qualcosa.
Dovendo oltretutto risalire a tempi in cui, credo, la maggior parte della gente le cose se le segnava sul calendario in cucina, l’agenda da tavolo non era certo diffusa come oggi e tantomeno ne esisteva un uso commerciale pari a quello che abbiamo conosciuto.
Certo, se penso – e ci penso sempre ogni primo gennaio – a quante ne abbiamo sprecate, buttate via, regalate quando da banche, assicurazioni, enti vari ne arrivavano a decine, al punto che mi sono spesso chiesto perchè qualcuno le comprasse in cartoleria, qualche rammarico mi viene. Mi consolo solo guardando lo scatolone dove ne conservo ancora parecchie e di tanti anni diversi, quindi per il futuro me la dovrei cavare.
Ma dunque, per il 2020 siamo fritti?
Non proprio, diciamo a metà: se infatti si ha la pazienza di tollerare lo scarto di un giorno della settimana fino al 28 febbrario e di usare appunto la pagina del 28 febbraio come se fossero due, dando così modo al bisestile di purgarsi, poi tutto si riallinea e l’almanacco torna a coicidere col molto più recente e reperibile 2015.
Insomma, quasi tutto risolto.
O forse no, nel senso che già nel 2015 le vecchie agende di carta erano diventate merce rara.
Aiuto…