Se Sangiovese Purosangue, la manifestazione senese organizzata dall’Enoclub di Davide Bonucci e dedicata al vitigno toscano per antonomasia, approda in Piazza del Campo a Siena, anzi proprio nelle viscere del Palazzo Pubblico, praticamente sotto la Torre del Mangia, il gioco di parole per il titolo di questo post era facile da trovare. L’unica cosa che stonava un po’ era forse l’aggettivo purosangue, che coi cavalli del Palio c’entra da tempo (e giustamente) assai poco. Ma, in fondo, ciò che contava nella circostanza erano la qualità dell’evento e quella del vino, non quella dei quadrupedi.
E in questo senso il suo approdo, dopo otto edizioni, al luogo-simbolo della senesità in una città difficile, già per definizione, come la patria del Palio costituiva una sorta di riprova e di consacrazione.
Di riprova, perchè esporsi in un contesto così appariscente, delicato e impegnativo poteva anche rivelarsi, al di là della collaudata bontà della formula, rischioso. Di consacrazione per le ragioni uguali e contrarie.
La “prova generale“, tanto per restare nel lessico paliesco, è stata ieri con la prima delle quattro giornate, quella dedicata alla stampa. Durante la quale ho potuto testare comparativamente, in santa pace e in un clima rilassato, oltre una cinquantina di vini tenuti assieme dal fil rouge del vitigno e altrimenti impossibili da assaggiare tutti insieme.
La “carriera” vera e propria va di scena invece da oggi pomeriggio a lunedì, con una serie di approfondimenti e degustazioni per operatori e appassionati. “Abbiamo 70 aziende partecipanti con le loro etichette di Sangiovese in purezza, per più di 300 vini in assaggio“, spiega Bonucci. “I banchi di assaggio si svolgeranno nelle giornate di sabato e domenica tra le 15.30 e le 19.30 nei Magazzini del Sale del Palazzo Comunale e saranno un momento non solo per confrontare vini di territori diversi ma anche per poter incontrare i produttori. Tre, inoltre, le degustazioni guidate, accessibili solo sup renotazione, che verteranno su verticali di vecchie annate di aziende che hanno contribuito a scrivere la storia del vino in Toscana. Anche se in realtà – aggiunge – il nostro progetto di valorizzazione del vitigno, partito dal nucleo del Sangiovese toscano, già adesso si sta sviluppando in indagini e confronti con le altre zone vinicole italiane come Romagna, Umbria e Lazio, alcuni vini della quali sono infatti presenti a Siena“.
Il programma dettagliato di degustazioni, eventi e cene è qui.