È bastato agitare uno specchietto per le allodole col miraggio di intascare una tantum 5 o 600 euro di beneficenza (tale va definita l’elemosina de quo) dal governo o dall’ente di previdenza, per trasformare buona parte della categoria di coloro che, per mestiere, dovrebbero essere diffidenti, cinici, scrupolosi, pignoli, distaccati e puntigliosi, cioé i giornalisti, in una pletora di boccaloni pronti a bersi le panzane dei “previsori”. E, come i cani, a guardare la mano che tiene il biscotto invece del viso del padrone che il biscotto lo porge.
PS: sarebbe interessante avere una simulazione su quanti, nella massa degli iscritti, secondo l’inpgi2 avrebbero il teorico diritto di prendere qualcosa.