Trani è una magnifica città, i tranesi gente splendida. Insomma è quasi tutto bello.
Fanno eccezione la Polizia Municipale e la gestione dei parcheggi.
A primavera fui ospite laggiù per un’originale iniziativa vinicolo-giornalistica e tutto filò alla grande, salvo per il fatto che (come, con grande successo di click, ho raccontato qui) fui dapprima vittima di un parcheggiatore abusivo, che mi estorse l’obolo, e poi dei vigili urbani, i quali anzichè multare lui fecero la contravvenzione a me per divieto di sosta!
La cosa mi fece abbastanza saltare la mosca al naso: più per il modo che per la spesa (pagai regolarmente la sanzione), anche perchè nessuno, dopo e nonostante email, pec, etc inviate al sindaco e al capo delle guardie, dal Comune ha mai ritenuto di dover rispondere alle mie pur garbate richieste di spiegazione.
Ritenevo la questione fastidiosa, ma ormai chiusa.
E invece no.
L’altroieri arriva il postino con una raccomandata.
La manda il Comune di Trani: contiene un verbale per un divieto di sosta.
Ma io avevo già pagato!, penso. Vado a scartabellare e trovo infatti la ricevuta. Non capisco. Controllo meglio e scopro allora che i verbali erano, anzi sono due. Per la medesima infrazione, ma vergati in due giorni diversi (in effetti sostai il 25 e il 26 marzo). Il primo, preannunciato dal classico foglio sotto il parabrezza e reso illeggibile dalla pioggia, mi fu recapitato per a/r qualche settimana dopo. Ed ora, a quasi undici mesi di distanza, ne spunta un altro! Questo non preannunciato affatto: si vede che gli zelantissimi vigili, all’epoca forse troppo impegnati a scacciare i parcheggiatori abusivi, non ebbero nemmeno il tempo di lasciare il gradito “ricordino” sotto al tergicristallo, ma inesorabilmente annotarono l’infrazione e ora ne pretendono il pagamento.
Perchè quasi un anno dopo? Mistero. Perchè due verbali emessi in date consecutive vengono notificati a oltre 300 giorni di distanza? Altro mistero. Perchè nel frattempo a nessuno è venuto in mente di fornire qualche cortese spiegazione all’ospite in buona fede taglieggiato dal mariuolo? Ennesimo mistero.
Io ho nuovamente pagato il dovuto e resterò in paziente attesa di un cenno di riscontro alle mie ormai antiche proteste.
Comunque, tutta questa storia si traduce in un caldo suggerimento: invece che in macchina, a Trani conviene andarci in treno. Occhio ai controllori abusivi, però. E in ogni caso, mai rivolgersi al capotreno.